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Pensieri di luce di Matteo Nassigh

Vita a rotelle di uno con le rotelle pensanti

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Un incontro importante

Nella vita ci sono momenti molto importanti, uno di questi è stato domenica quando ho presentato a tante persone la mia idea di voler costituire un’associazione e io sono stato molto felice.

L’idea deve iniziare a trovare cuori che l’accolgano per poi poter realizzarsi.

La mia associazione  si propone di accompagnare le persone ad aprirsi al grande disegno d’amore che c’è per ciascuno, guardando alle persone disabili per quello che sono e cioè un dono e una benedizione sul cammino degli uomini, portatori di valore e libertà. La mente di chi non è disabile deve essere educata a capire che la realtà è molto diversa da ciò che si vede, è molto più complessa e non si può ridurre la presenza delle persone disabili a una semplice assistenza.

Perciò vanno aiutate le persone che si considerano “sane” a capire chi è detto “malato” e a non pretendere che i “malati” siano uguali ai “sani”.

E’ questa la rivoluzione che io vorrei promuovere.

 

 

Vedere con lenti progressive….

….per progredire.

Cambiare lo sguardo è una vera rivoluzione che molti non sono ancora pronti a fare ma altri non vedono l’ora: è molto importante imparare a vedere una persona disabile come una persona portatrice di valore e di libertà, perché la libertà sta nel poter permettersi di essere diversi senza dovere per forza adeguarsi ai canoni che la società impone.

Chi vuole cambiare lo sguardo deve fare in modo che la mente delle persone si apra a questa nuova dimensione; le persone disabili possono far cambiare il modo di vedere la realtà, perché la visione di chi non è disabile è molto limitata, si ferma, spesso, a ciò che vede e non riesce ad andare oltre il visibile.

Occorre lavorare per cambiare un tipo di pensiero che è molto diffuso, ma anche molto pericoloso che pretende che tutti siano uguali, cosa che non è e che non deve essere.

La mente di chi non è disabile deve essere educata a capire che la realtà è molto diversa da ciò che si vede, è molto più complessa e non si può ridurre la presenza delle persone disabili a una semplice assistenza.

Perché la società vuole pensare alla disabilità come semplice problema di presenza che richiede assistenza, ma la disabilità non è questo: è il verificarsi di una condizione di diversa presenza nella società, per cui non è un problema di semplice assistenza, è un problema di cambiare il modo di vedere, non usando le categorie già note, ma imparando a usarne di nuove che prevedano la libertà di essere se stessi senza doversi adeguare alle convenzioni sociali e senza dover per forza pensare che la persona disabile deve essere come tutti gli altri non disabili.

Limite o libertà?

Tutti noi dobbiamo cambiare lo sguardo sulla disabilità perché ora la disabilità è vista come una mancanza di qualcosa ma non è una assenza è una presenza diversa che va solo capita non cambiata. Non dobbiamo pensare che i disabili perché non possono fare delle cose siano limitati, essi sono portatori di nuove istanze di libertà che devono essere capite il più possibile.
La libertà è poter essere sempre se stessi, cioè non dover essere qualcosa che non si può essere. Un disabile non può fare delle cose ma non per questo non è libero, non lo è se è costretto ad essere uguale a tutti.
La libertà è poter essere se stessi in qualunque condizione e in qualunque corpo fisico, noi siamo sempre liberi se scegliamo di amare sempre, anche in condizioni di grande difficoltà o di grande limite. Perché limite e libertà non sono in contrapposizione, sono solo due modi di essere che possono stare insieme. La scelta di amare può essere a volte molto difficile da fare, ma è l’unica che ci rende liberi sempre. Un corpo con molti limiti non è solo un corpo, è sempre una coscienza che il corpo con i suoi limiti nasconde ma sempre c’è. Per cui anche in condizioni di estrema fatica si può scegliere di amare ma solo chi sa vedere oltre il visibile potrà vedere anche l’amore.

Cambiare lo sguardo

Oggi sono molto felice perchè la mia idea ha trovato casa e in questa nuova sede io farò una casa per persone che ora sono dette diversamente abili. Ma che non sono da chiamare in questo modo, esse sono persone che non sono venute per essere uguali a tutti gli altri per cui le loro capacità non devono essere misurate con le misure degli altri.
Dobbiamo lavorare per un mondo migliore dove le persone non devono essere giudicate per quello che fanno, ma per quello che sono. Noi diversi siamo portatori di messaggi di luce sempre, perciò siamo molto importanti per il mondo che non vuole capire questo ma che vuole pensare che noi siamo inutili perchè non possiamo fare delle cose ma non è cosi. Il senso della vita non è dover fare delle cose ma portare messaggi di luce per l’umanità che deve crescere. Noi dobbiamo cambiare l’idea delle persone che non sanno che veniamo per una missione, la nostra missione è far capire che l’amore supera ogni problema, senza l’amore non siamo niente solo corpi che fanno cose, perciò non si può più pensare che l’umanità non abbia bisogno di noi, perchè il compito dell’umanità è quello di evolvere e noi siamo fondamentali per questa evoluzione.

Le parole che mi aiutano

Quando ero piccolo io avevo le parole ma non potevo comunicare, perchè non parlavo ed ero molto triste e non volevo più vivere. Perchè si può vivere senza camminare ma non si può vivere senza comunicare. Non è stato per niente facile riuscire a bucare il muro di silenzio che mi imprigionava, perchè tutti pensavano che io non fossi in grado di comunicare, tranne mia mamma che ci ha sempre creduto e ha sempre lottato per me, perchè potessi essere come gli altri bambini che imparano a leggere e scrivere a scuola, dovevo imparare come tutti, non giocare con i burattini come avrebbero voluto le maestre che all’inizio non pensavano che io potessi imparare come gli altri.

Non è stato facile per niente, ma ora sono molto felice di poter usare le mie parole che mi aiutano a vivere e a lasciare entrare gli altri nel mio mondo che non è un mondo brutto è solo un po’ diverso dal vostro.

Perchè le nostre parole sono molto importanti, esse sono lo specchio dell’anima. Esse non si possono usare a caso ma vanno scelte accuratamente in funzione di ciò che abbiamo nel cuore e nella mente. Le parole sono un dono prezioso, devono essere amate e rispettate perchè sono lo strumento che ci permette di essere in relazione con gli altri.

Chi vuole vedere bene può vedere 

La vita non è molto facile per me ma io voglio continuare a lottare per il mio sogno, il sogno di una società che lascia tutti liberi di essere se stessi, senza paura di chi non è come i cosidetti normali.

Io sono molto felice oggi, perchè sento che il mio sogno presto troverà un luogo dove costruirlo. Un luogo dove ci si può incontrare e sentire bene, liberi di essere persone uniche non costretti ad essere “normali” come voi, liberi di usare lo sguardo per comunicare, liberi di usare il cuore per mandare messaggi, liberi di non saper far nulla se non amare, liberi di non essere utili a nulla se non all’evoluzione di chi ci sta vicino, liberi di lasciarsi aiutare senza che questo sia un peso.

Perchè noi non siamo un peso per nessuno, siamo libertà che si fa persona,  libertà che diventa possibilità di evoluzione per voi “normali” se solo volete cogliere il nostro valore.

Ho conosciuto persone molto luminose capaci di vedere oltre il visibile, perchè chi vuole vedere oltre può, ma se non volete vedere non imparerete niente e non capirete mai niente di noi.

Senza corazza

Perchè la gente che vede un disabile non vede una persona che sa pensare, ma un poverino che non può fare niente, che non può divertirsi, imparare, sapere, amare e arrabbiarsi se lo trattano da poverino. Mi piace stare con chi non vede ciò che non so fare, ma quanto valgo come persona.

Ma questo non vale solo per me, tutti vogliamo essere considerati per quello che siamo, non per ciò che mostriamo di essere.

Ma in realtà non vogliamo essere davvero “visti”, perchè abbiamo molta paura delle nostre emozioni e di essere vulnerabili ai giudizi altrui. Molti di noi hanno paura di essere persone che si emozionano e allora ci mettiamo su una grande corazza che ci scherma dai sentimenti nostri e degli altri. Abbiamo paura delle nostre emozioni e di essere fragili e ci nascondiamo agli altri, ma così non viviamo bene.

Ora sarebbe bello se tutti ci togliessimo la nostra corazza.

Liberi di essere

Perchè io voglio scrivere del mio amico Girgis.

Lui è uno che sorride sempre, anche quando è triste, perché lui è nato con il sorriso. Non si arrabbia mai, anche quando Iaki il capitano lo sgrida. Lui mi saluta sempre quando ci vediamo e mi chiede come sto. Non pensa che se non parlo non posso rispondergli, pensa che io sono come tutti e, perciò, mi chiede come si chiede a tutti.

Uno come Girgis lo vorrebbero tutti come amico perché è un pilone e, se uno ha un problema chiama un pilone che glielo risolve, non un problema di scuola, certo, ma un problema di bulli. Lui è grande, ma anche molto buono, ma non dovete pensare che sia uno che si fa mettere i tacchetti in testa, lui reagisce, ma poi chiede scusa. Lui non compra cibo, lo cerca sempre perchè ha sempre fame di pizza-kebap, ma non può mangiarne troppa, se no Andrea l’allenatore lo sgrida e minaccia di pesarlo.

Girgis è il mio grande amico, perché l’amicizia è la cosa più importante che c’è. Nessuno può dire che non serve, senza siamo vuoti. Senza persone che ci capiscono siamo vuoti, senza libertà di essere noi stessi siamo vuoti, solo chi è libero di essere diverso può veramente essere felice, non pensiamo che essere tutti uguali sia un valore, la bellezza sta nella diversità, l’unicità ci rende liberi, non liberi di fare cose ma liberi di essere.

 

Vivere scrivendo

La vita è una continua scoperta del senso del nostro essere qui su questa terra. Perché noi siamo qui per imparare cose nuove su noi stessi e sull’uomo. Noi siamo qui per capire il senso ultimo del nostro vivere, non per fare delle cose, ma per diventare sempre più persone migliori che scelgono l’amore come libera scelta di vita. L’umanità deve evolvere in questo senso, non siamo qui per fare molto ma per essere molto. Perciò chi non può fare perché ha dei limiti è comunque una persona di valore, perché è. Non si può misurare il valore di una persona da ciò che fa o da ciò che ha, ma solo da ciò che è. Una persona che ha dei limiti fisici o mentali sempre ha un suo grandissimo valore, perchè può liberamente scegliere di essere. Perciò non dobbiamo mai pensare che chi ha un limite non sia una persona molto di valore, lo è moltissimo perché è nell’essere più di molti altri e può dare molto a chi le sta vicino e aiutare chi le sta vicino a capire il senso ultimo delle cose. Perciò non pensiamo più che i disabili siano senza  valore come persone, come gli altri lo sono se si permette loro di essere se stessi e si da loro un modo per comunicare con chi non li può capire.
Io comunico solo scrivendo, perchè non parlo, ma non per questo non ho niente da dire, anzi ho da dire moltissimo, ma solo perchè chi mi stava vicino l’ha capito, ho potuto imparare a scrivere, ma molti hanno detto che io non avrei mai potuto scrivere. Ora spero che chi pensava questo mi stia leggendo. Scrivere mi ha salvato dalla paura di vivere in un corpo che non può fare niente e non posso più pensare di essere solo, sono con tutti quelli che mi vogliono bene.

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