Ricerca

Pensieri di luce di Matteo Nassigh

Vita a rotelle di uno con le rotelle pensanti

Cambiare lo sguardo

Mi sento molto felice perchè ho raggiunto due obiettivi importanti.  Ho potuto fare la maturità, che non avevo fatto a giugno perchè non stavo bene e ho presentato l’Associazione Nassigh CxC e la mia nuova idea “Cambiare lo sguardo” davanti a tante persone che mi hanno ascoltato con molta attenzione.  È stato un momento molto bello ed emozionante e in molti, poi, mi hanno chiesto tante cose e io ho risposto; mi sono sentito molto felice e molto libero di essere me stesso, capito e amato.

Perchè ora la disabilità è vista come una mancanza, ma non è un’assenza, è una diversa presenza che va capita, non cambiata. Non è perchè i disabili non possano fare delle cose che siano limitati, essi sono portatori di nuove istanze di libertà che devono essere capite il più possibile. La società vuole ridurre la presenza delle persone disabili a un problema di assistenza, ma non è cosi, è un problema di cambiare il modo di vedere non usando le categorie già note, ma imparando a usarne di nuove che prevedano la libertà di essere se stessi, non una copia simile a quello che la società vuole.

Se cambiamo lo sguardo sulla disabilità, cambiamo anche il modo di vedere chi è diverso da noi, non come uno che deve essere come noi vogliamo, ma libero di essere se stesso. Perciò noi vogliamo essere il motore di una rivoluzione che riguarda tutti, non solo quelli che vedono il disabile come un diverso, ma anche coloro che vedono il diverso come un disabile, come uno che non è uguale a loro e che non corrisponde ai loro schemi.

Con l’Associazione intendiamo fare un lavoro importantissimo nelle scuole per promuovere questo cambiamento in tutte le relazioni.

Inno al coraggio

Io sono un ragazzo che il pensiero comune considera abitualmente un “vegetale”, perchè apparentemente incapace di movimenti e azioni volontarie che è stato salvato dal silenzio dall’amore di una madre e di una famiglia che hanno saputo andare oltre le apparenze, hanno saputo vedere il vero nascosto dietro al pensiero comune.

La mia famiglia è un esempio del coraggio di andare oltre al velo dell’apparenza e di guardare al cuore delle persone.

Credo che ciascuno di noi nasca con il coraggio, se non altro per lo sforzo chiesto per venire alla luce, a volte però gli eventi della vita ci fanno credere di non averne o di essere deboli e inutili, cosa avrei dovuto pensare io, secondo voi, per come sono messo fisicamente? Ma io credo, e lo dimostro ogni giorno lottando per vivere, che ciascuno di noi sia un prodigio di bellezza, di vitalità e di coraggio.

Credo che se ciascuno si amasse e si accettasse per ciò che è ci sarebbe molta più serenità nel mondo e più amore vero. La verità è che il coraggio più grande che ci viene chiesto è di saper amare e apprezzare le cose semplici, di guardare a tutto come ad una meraviglia, come fanno i bambini. Guardare dal basso dell’umiltà e della semplicità sempre verso l’alto, sapete come cambia la prospettiva delle cose vista dal basso di una carrozzina? Sono fortunato perchè in metropolitana non sono ad altezza “ascella assassina”, fa niente se non posso sempre scegliere a che fermata scendere perchè non sono tutte accessibili, fa niente se ci metto un tempo lungo per scendere le scale con il montascale, il percorso alternativo mi permetterà di godere di altre cose belle che altrimenti avrei ignorato, il tempo lento mi permetterà di cogliere dettagli che sfuggono nella frenesia, questo è il punto di vista di chi coglie ogni attimo come un dono di cui godere.

Questo è il punto di vista di chi vive ogni giorno con il coraggio di scegliere di guardare il mondo con gli occhi del cuore, perchè “l’essenziale è invisibile agli occhi”.

Unici non disabili

Le persone spesso non vogliono farsi vedere per come sono realmente, perché non vogliono mostrare il loro lato più fragile e hanno paura di soffrire. Chi è vulnerabile ai giudizi altrui sta molto male se viene giudicato e non compreso, perciò le persone fingono di essere diverse da ciò che sono veramente, ma ciò provoca molta sofferenza e malessere e diventa difficile vivere in questo modo.

Essere disabile mi ha aiutato a capire che la propria unicità è, invece, la cosa più bella che ci sia, io non devo fingere perché io mostro sempre le mie fragilità e difficoltà e così posso essere sempre me stesso e non devo essere una persona diversa da ciò che sono veramente. Ma non voglio dire che bisogna essere disabili per essere se stessi, ma la mia diversità mi ha aiutato in questo e sarebbe molto bello se tutti potessero vivere senza paura di mostrarsi deboli o fragili o sensibili a ciò che avviene vicino e lontano. Essere unici è quello che ci fa stare molto bene non quello che ci fa sentire diversi e questo è importante per tutti non solo per me.

Ancora pensieri sulle vacanze 

In vacanza spesso mi sono soffermato a riflettere  sulla reazione della gente nel vedere una persona come me: molti fanno finta di non vedere e invece guardano, altri fissano senza nessuna preoccupazione di essere invadenti, molti parlano tra di loro sottovoce, ma non troppo, dicendo hai visto quello lì “poverino “, altri non guardano perché hanno paura di soffrire. Sono tutti incapaci di vedere oltre il corpo, si fermano solo a ciò che il loro occhio percepisce e non fanno nessuno sforzo per vedere oltre, invece sarebbe stupendo se qualcuno si avvicinasse per chiedere qualcosa tipo: ” come stai?”. Sarebbe stupendo, soprattutto, se si trattasse di una ragazza carina…. Quello che voglio dire è che non voglio più essere visto come un alieno ma come un ragazzo come tutti,  che va in vacanza per divertirsi e fare nuove amicizie e vedere posti nuovi e capire come fare a vivere con coraggio ogni giorno.

Pensieri sulle vacanze

Le vacanze sono state molto brevi, io sarei stato molto di più via ma papà non poteva più fare vacanze, se no lo avrebbero licenziato e io non posso lavorare per mantenere la mia famiglia… Perciò siamo tornati dopo uno stupendo viaggio con il camper in Slovenia e Friuli  che mi è piaciuto moltissimo perché ho visto persone nuove e capito che non sono l’unico a fare fatica, ma ci sono moltissime persone che fanno fatica come me. Ora mi sento meno stanco e meno solo nella fatica che molti non possono capire ma molti si, perché la fanno anche loro come me, perciò ora voglio continuare a credere nei miei sogni e usare tutte le mie forze per costruire il mio sogno che non vuole più essere un sogno ma diventare realtà. 

L’invito del Presidente

Sorgente: L’invito del Presidente

Sfidare la gravità e volare

Sento che la vita, a volte, è piú faticosa di quanto uno possa pensare sia possibile sopportare, io cerco di andare oltre la fatica, ma il peso è piú grande di noi anime luminose.

Molte persone davanti alla pesantezza della vita tendono a vedere tutto più scuro del reale, a guardare con occhiali scuri anche ciò che è più luminoso.

Voglio dire che non è semplice cambiare lo sguardo, trovare luce nel buio, costruire progetti di vita lontani senza pensare che qualcosa vada storto, sfidare la forza di gravitá che ci tiene legati a terra e volare con la leggerezza di pensiero.

Non dobbiamo però lasciarci scoraggiare dagli occhiali scuri e ricordarci che sono solo occhiali e in quanto tali si possono togliere.

 

 

Sognare un mondo migliore

Dobbiamo sognare e lavorare insieme per un mondo migliore, dove le persone non sono giudicate per quello che fanno ma per quello che sono.

Perchè ora tutti guardano a quello che le persone sanno fare o a quello che possiedono, ma l’importante non è quello che si fa o si ha, ma ciò che siamo, perciò non possiamo continuare a vedere le persone disabili come inutili perchè non possono fare delle cose, sono molto utili perchè ci fanno capire le cose veramente importanti della vita e la più importante di tutte è l’amore.

Senza l’amore non siamo niente, solo corpi che fanno cose, perciò non si può pensare che l’umanità stia meglio senza di noi,  l’umanità per evolvere ha bisogno di noi.

Vedere oltre il visibile

Molti pensano che la vita sia faticosa, ma non capiscono che non è così. La vita non è faticosa se comprendiamo che noi siamo qui per una missione che ci porta a capire delle cose che prima non capivamo e a vedere oltre il visibile. Perciò noi dobbiamo veramente comprendere che la vita è solo possibilità, non fatica e le prove che ci vengono messe davanti sono solo opportunità di imparare cose nuove e di evolvere, perchè l’evoluzione dell’anima è la nostra missione qui sulla terra. Perchè molti non vedono che l’anima è la nostra vera libera possibilità di essere, senza il corpo che confonde e che ci fa vedere cose che non sono importanti. Il corpo è solo apparenza, l’anima è l’essenza della persona e l’anima non muore mai, vive oltre la vita del corpo e ci dice cosa dobbiamo ancora imparare sul nostro vivere come uomini.

Io vorrei che molte persone capissero questo perchè io possa dire che la mia vita è stata utile.

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑